Anche stanotte, prigioniera di un cupo e fitto nembo, compari a singhiozzi.
Reciproco vagheggio, poi, trepidante, svanisci.
Stormi di uccelli rompono il meditativo silenzio che satura l'aria.
Coinvolgente e magnetica danza
che preannuncia l'alba.
Riappari!
Finalmente pervaso dal tuo madido calore,
realizzo che,
ahimè,
è già mattino.
lunedì 25 dicembre 2017
giovedì 21 dicembre 2017
Soqquadro
Trasportato dal tuo caloroso fruscio,
mi lascio avvolgere da una luce fioca che,
timidamente, ci scalda.
Paralisi.
Fatale scambio di elettroni.
Morfeo, recidivo malfattore!
Analizzando circostanze avverse, trascendo il tempo.
Comincia la No.9.
Mi sfiori le labbra scacciando l'aspro.
Inevitabilmente dai forma al mio delirio.
mi lascio avvolgere da una luce fioca che,
timidamente, ci scalda.
Paralisi.
Fatale scambio di elettroni.
Morfeo, recidivo malfattore!
Analizzando circostanze avverse, trascendo il tempo.
Comincia la No.9.
Mi sfiori le labbra scacciando l'aspro.
Inevitabilmente dai forma al mio delirio.
domenica 10 dicembre 2017
Anatema
Note avvolgenti esortano le ferrose gocce che trasudano dai muri,
a danzare tra esse,
scivolando lentamente verso il pavimento freddo ed umido.
Apparente apatia.
Il boia esegue l'attesa sentenza che, da troppo tempo, aleggiava tutt'intorno.
Procrastinato sperare.
Un raggio di luce si fa breccia fra le tetre nubi.
Superfluo ciò che fa da cornice.
Pur stanziando nel cuore della bufera,
navigo.
a danzare tra esse,
scivolando lentamente verso il pavimento freddo ed umido.
Apparente apatia.
Il boia esegue l'attesa sentenza che, da troppo tempo, aleggiava tutt'intorno.
Procrastinato sperare.
Un raggio di luce si fa breccia fra le tetre nubi.
Superfluo ciò che fa da cornice.
Pur stanziando nel cuore della bufera,
navigo.
domenica 3 dicembre 2017
Inquietudine
Torbato e dolce, come antracite, mi pervase le narici impregnando l'aria.
Plenilunio o pece.
Lascio che l'oscurità mi avvolga.
Cammino senza meta mentre l'erba ghiacciata crocchia ad ogni mio passo,
dopo ognuno dei quali, un brivido mi percorre la schiena.
Dissolutezza e vizio.
Plenilunio o pece.
Lascio che l'oscurità mi avvolga.
Cammino senza meta mentre l'erba ghiacciata crocchia ad ogni mio passo,
dopo ognuno dei quali, un brivido mi percorre la schiena.
Dissolutezza e vizio.
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